All’arrivo in Residenza uno specialista valuta lo stato di salute del paziente e definisce con lui un piano alimentare personalizzato che rispetti i suoi gusti e i suoi tempi. Il paziente viene assegnato a una micro-équipe composta da un medico, uno psicologo, un dietista, un educatore e uno psichiatra di riferimento.
Il regime di cura residenziale prevede una degenza media di circa 5 mesi durante i quali i pazienti vivono insieme affrontando la sintomatologia alimentare affiancati quotidianamente, 24 ore su 24, da operatori specializzati nella cura dei Disturbi Alimentari. Per i primi quindici giorni non sono previsti rientri a domicilio. Successivamente, se le condizioni cliniche lo permettono, i pazienti possono tornare a casa per il fine settimana.
L’organizzazione della giornata prevede:
Gli incontri individuali con gli specialisti, la condivisione degli spazi, la partecipazione a laboratori e attività di gruppo, i pasti assistiti sono parte integrante e sinergica di un percorso personalizzato.
Il personale della Residenza si occupa di individuare la soluzione più adatta e duratura al reinserimento del paziente nella realtà esterna anche in collaborazione con i professionisti del territorio. Durante questa fase è necessario concedere alla sfera affettiva del paziente – genitori, fratelli, partner, amici – la possibilità di comprendere, abituarsi e gestire il cambiamento con la persona riabilitata.
Se l’ambiente familiare è ritenuto invalidante, è prevista la ricerca di soluzioni domiciliari alternative, più adatte al proseguimento del percorso che attenderà il paziente all’esterno, nella vita di tutti i giorni.
Altrettanta importanza viene garantita al reinserimento nel mondo del lavoro o scolastico. Il personale della Residenza affianca il paziente anche sul piano operativo, organizzando le sue prime attività esterne e l’assistenza nella ricerca di un impiego.
Una volta dimesso, il paziente potrà giovare nuovamente del supporto garantito dalla rete territoriale di cura. In alcuni casi, si consiglia un distacco più graduale, e si decide di indirizzare il paziente verso il Centro Diurno a cui i pazienti accedono dalle 9 alle 17.